Accomodatevi e godetevi questa pazza intervista!
Ciao Erin, benvenuta nel salotto virtuale di “Tre libri sopra il cielo”.
Ci piacerebbe fare un’intervista un po’ particolare, per
cui ti chiediamo se è possibile per Jerry prendere un piccolo permesso al
lavoro e collegarsi con noi per fare un’intervista doppia con te.
Ok dicci quando è collegato, così possiamo cominciare.
Partiamo? Ok!
Per prima cosa vi chiederei di presentarvi.
Erin: Ciao a tutti! Innanzitutto grazie mille per avermi
interpellato per questa intervista e per la bellissima (a prima vista, quando
lo conoscerete meglio forse cambierete idea) idea di convocare anche Jerry.
Ho 40 anni, quasi 41, passo la mia vita in Italia con la
speranza di trasferirmi definitivamente in Irlanda, dove torno a ogni occasione
e che ho eletto patria putativa.
Sono sposata, ho tanti gatti, amo la pace e la
tranquillità. Il mio motto è “Vivi e lascia vivere. E tu lasciami vivere che
andremo d’accordo.”
Jerry: Faccio finta di non averla sentita e vi ringrazio
per avermi convocato per questa intervista. Oltretutto non capisco il perché
della sua insinuazione, visto che sono una persona adorabile e c’è il mondo a
testimoniarlo. Comunque sia, mi chiamo Jerry, sono avvocato divorzista, fidanzato
con Aaron da un anno circa. Anzi, vi porto i suoi saluti. Quando ha saputo
della vostra richiesta si è messo a saltellare in giro come un piccolo labrador. Peccato che poi gli ho
detto che la sua presenza non era necessaria.
3L: La prima cosa che vi è venuta in mente quando vi siete
conosciuti.
Erin: Io ho pensato che fosse una specie di folletto
dispettoso. E strano. Cioè, è carino, però tra le sue fisse per Disney e per le
ciambelle… insomma, non mi dava l’idea di essere propriamente normale.
Jerry: Ora, a parte il fatto che definirmi ‘carino’ mi
pare un po’ riduttivo e che è chiaro che non sai cosa sia il politically
correct, non vedo perché tu debba sottolineare quelle piccolezze, che oltretutto
tutti hanno letto grazie a te! La prima cosa che mi è venuta in mente quando
l’ho conosciuta? Questa porta guai.
3L: Erin cosa ti ha spinto a raccontare la storia di Jerry
e Jerry perché hai accettato di parlare di te.
Erin: Ho visto Jerry cambiare da quando Aaron è arrivato
al suo studio. Sapevo che aveva fatto una promessa a se stesso di non
permettere più a nessuno di farlo innamorare, ma io lo vedevo, lo capivo dalle
poche volte che parlava di quello spilungone del nuovo arrivato. E così ho
aspettato e ho seguito le loro vicende in silenzio, ma poi ho pensato che fosse
bello che anche le persone là fuori sapessero che per quanto un cuore sia
spezzato, non bisogna proibirsi di vivere una nuova emozione, perché potrebbe
essere proprio quella che fa da collante per rimetterlo in sesto.
Jerry: Coercizione. Non è che ho accettato di parlare di
me, mi ha sfiancato. Ma lo ammetto, lo fa in modo irresistibile. Ti guarda e
non ti chiede niente, ma ti guarda con i suoi occhi tondi da Furby e tu che
fai? Parli! Dovrebbe brevettare questo metodo.
3L: Due cose che amate e due che detestate l’uno
dell’altra.
Erin: Lo ammetto, amo il suo senso dell’umorismo
pungente. Detesto quando si mette le dita nel naso.
Jerry: Io non mi metto le dita nel naso! Ho solo sofferto
di una sinusite che si è protratta più del solito e avevo il naso tappato.
Comunque, una cosa che amo di lei? Al momento mi viene difficile… Vabbè, penso
sia la sua pazienza. Non che ce ne voglia molta con me, dico in generale. Cosa
detesto? Che ha quasi sempre ragione. Quasi. Sulla cosa del naso no.
3L: Cosa invidiate l’uno all’altra?
Erin: Io gli invidio Aaron!
Jerry: La capacità di dire le cose giuste al momento
giusto. A me a volte escono un po’ male…
3L: Qual è la prima cosa che guardate in un uomo?
Erin: Occhi
Jerry: Devo proprio? No, dai, ora faccio il serio. Guardo
il viso. Può anche avere un fisico perfetto ma se il mio sguardo non si sente
stimolato a scendere più giù del collo non c’è niente da fare.
3L: Vi scambiereste i vostri rispettivi compagni?
Erin: Non penso ci sia possibilità che mio marito sia
d’accordo. Se ovviamente lui volesse prestarmi Aaron, però, non mi lamenterei.
Jerry: Sono parecchio possessivo. Quindi no,
assolutamente no. E poi lei non batterebbe chiodo con Aaron.
3L: Fin dove arrivereste per difendere il vostro amore?
Erin: Non lo so, onestamente. Se mi vedo a picchiare
qualcuno? Sì, assolutamente. A ucciderlo? Non lo so.
Jerry: Questa volta sono d’accordo con lei.
3L: Vi capita mai di gettarvi a capofitto in qualcosa per
scordare ferite o dolori?
Erin: Sì, nella scrittura. Quando mi concentro su una
storia chiudo fuori il resto, quindi mi torna abbastanza utile come analgesico emotivo.
Jerry: Ah! Secondo voi perché mi sono innamorato così
tanto delle ciambelle col buco?!
3L: Ci potete dire una “Chicca” che non avete ancora
raccontato a nessuno?
Erin: Non so se è per via delle sue fisse per le
ciambelle (o se è perché ne mangia davvero tante), ma Jerry profuma di zucchero
filato. Credo che ad Aaron piaccia molto gustarselo.
Jerry: Mi sono state recapitate delle rose in ufficio un
giorno e io ero convinto fosse stato Aaron, quindi sono andato da lui a metà
tra l’emozionato e l’imbarazzato perché dai… delle rose? Dalla sua espressione
ho capito che non era stato lui. Era stato Justin. Mi ha chiesto di chiamarlo
per ringraziarlo. Ovviamente la cosa non mi piaceva, ma l’ho fatto. Un attimo
dopo Aaron mi ha preso il telefono e ha gentilmente fatto presente a Justin che
doveva smetterla o gli avrebbe ficcato in quel posto una rosa alla volta, spina
dopo spina. Non è amore?
Grazie mille Jerry, ti possiamo far tornare al tuo
lavoro. Salutaci Aaron e abbraccialo da parte nostra!
Jerry: Grazie a voi e un bacio speciale a Romy che so che mi
apprezza particolarmente <3 Ciao!
Se hai ancora qualche istante da dedicarci, Erin,
vorremmo farti qualche altra domanda.
3L: Erin, ti conosciamo come autrice di racconti e romanzi
M/M. (per inciso ci piaci proprio tanto). Hai mai pensato di dedicarti ad un altro genere?
Innanzitutto mi fa tanto piacere che le mie storie vi
piacciano. Grazie. Il mio grande desiderio sarebbe scrivere un thriller, ma non
ci ho mai provato seriamente e penso che non sia una cosa che puoi decidere di
fare perché ti piace e basta. Credo che si debba essere portati e soprattutto
avere talento. Non dispero però di poterci quantomeno provare un giorno.
3L: “The scar”, “Jerry è meglio” ed “Eri come sei”. Tre
storie diverse, tre bellissime coppie che ci hanno emozionato. Quale storia è stata più difficile da
raccontare?
Tecnicamente parlando è stata “The Scar” la storia più
difficile da raccontare, e il seguito lo è stato ancora di più. Narrare una
storia in prima persona stimola nello scrittore un diverso tipo di
coinvolgimento, perché si diventa ciò che si scrive, ma il rischio più grande è
di perdere “la voce” del personaggio. Devi essere sempre fedele al tuo
personaggio, devi renderlo credibile e soprattutto non cambiarlo (senza motivo)
nel momento in cui scrivi un seguito, magari parecchio tempo dopo. Non per
niente, ho un’amica a cui faccio leggere ciò che scrivo chiedendole: “Sicura?
Secondo te è ancora Ryan? Lo senti?”
Emotivamente parlando, invece, sia “The Scar” che “Eri
come sei” attingono da esperienze personali quindi le sento in modo diverso. In
qualche modo mi appartengono di più di “Jerry è meglio” che invece è
semplicemente nato da un’idea che mi era saltata in mente.
3L: Se “Eri come sei” potesse diventare un film. Quali attori
sceglieresti e quale regista vorresti a dirigerlo?
Quando è nata l’idea di Eri come sei, avevo in mente un
attore specifico per Alex e infatti ho mantenuto le sue caratteristiche
fisiche, ma siamo un po’ fuori fascia d’età ora, visto che ha 36 anni. Comunque
era Jensen Ackles e devo dire che non mi dispiacerebbe per niente. (E i suoi
occhi sono davvero verdi in modo surreale).
Per Daniel mi ci è voluto un po’ per decidere… penso che
Alexander Koch potrebbe andare bene, nonostante la sua interpretazione in Under
the Dome e nonostante non abbia gli occhi grigi ;)
Regista? D’istinto dire il mio preferito, Martin
Scorsese, ma non è il suo genere. Mi affiderei a Richard Curtis, il regista
di Love Actually, la mia commedia romantica preferita.
Sono felicissima anch’io e devo ammettere che, anche se
nasco come autrice digitale, è stato davvero molto emozionante avere tra le
mani il cartaceo delle mie storie. È come se fossero diventate ‘reali’ in un
attimo. Per quanto riguarda l’editoria, credo che siamo ancora lontani da
quello, ma credo anche che si stiano facendo dei passi interessanti nella giusta
direzione. Un po’ di coraggio, un po’ di apertura mentale in più e un po’ di
puzza sotto il naso in meno e sono certa che in futuro ce la potremmo anche
fare ;)
3L: Se avessi a disposizione tre desideri, quali vorresti
esprimere?
1 - salute illimitata per me e per le persone a cui
voglio bene
2 - trasferirmi in Irlanda
3 - scrivere tanti tanti libri
3L: Ultimissima domanda e poi ti lasciamo andare. Ci puoi
dire qualcosa sul tuo ultimo lavoro?
Al momento sto lavorando su più cose contemporaneamente,
perché il tempo che ho a disposizione -
di nuovo - è molto poco quindi non riesco a scrivere sistematicamente e tendo a
seguire l’ispirazione del momento.
Sicuramente c’è lo spin-off di “Eri come sei” che avrà
come protagonisti Kevin e Matt. Un capitolo è stato scritto e spero vivamente
di continuare il prima possibile.
Poi c’è un noir di cui ho scritto cinque capitoli e che
mi piace davvero molto ma che è più complesso di tutto ciò che ho scritto fino
a questo momento, quindi mi ci vorrà di sicuro molto più tempo per portarlo a
termine.
Ti ringraziamo tantissimo per il tempo che ci hai
dedicato e per esserti resa disponibile all’intervista doppia. Grazie anche per aver convinto Jerry. Ci diciamo arrivederci e volevamo
strapparti la promessa di una intervista ad ottobre per l’uscita del tuo prossimo romanzo.
Non ci resta che augurarti Buona Giornata e Buon Lavoro!
Francy e Romy
Sono io che ringrazio moltissimo voi per il supporto e il
vostro entusiasmo! Per l’intervista, ben volentieri! Sono a vostra disposizione
:D
Grazie ancora e buon weekend!
Erin
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